LA PULITURA

LA DORATURA

La Doratura è nata – inizialmente – per essere una performance. I nostri allenamenti vertevano alla preparazione psico-fisica per quell’evento.
Con il proseguire degli incontri si sono aperti nuovi mondi, ma la Doratura è rimasta come mito fondativo del gruppo, tanto che la poetessa e artista Giulia Cosio ne ha tratto una favola. La nostra favola.

Durante LA PULITURA, estraiamo la lisca, l’inutile e, attraverso il rito de LA DORATURA, viene trasformato in oggetto di “lusso”, in oggetto “sacro”.
Lo scarto diviene così una reliquia: una lisca ricoperta – secondo la tradizione bizantina – in foglia d’oro zecchino 24k, acquisendo un valore simbolico e in parte economico.

Chi si avvicina ad essa intraprende un percorso di costruzione e decostruzione di sé, in cui ogni frammento dorato racchiude un’inevitabile introspezione: un sentimento, una frustrazione, un’ansia. Una pace, il respiro tra la nuca e lo sterno, fino ad arrivare a quel silenzio bianco che, di per sé, rappresenta la condizione ideale.
La doratura infatti, ha assunto significati diversi man mano che veniva praticata. Essa richiede preparazione e prepararsi significa creare una distanza dal mondo ordinario, un mondo in cui percepiamo un’erosione del significato a cui ci stiamo pericolosamente abituando.
Prepararsi alla doratura richiede cura.

Selezione di immagini tratte dagli allenamenti